L'emergenza sanitaria fa salire l'e-commerce
Lo evidenzia una stima di Netcomm: sarebbero 1,3 milioni i nuovi consumatori on line
Pubblicato il 06 maggio 2020 da redazione

Due milioni, di cui 1,3 a causa dell'emergenza-coronavirus. Il dato, stimato da Netcomm, quantifica i cittadini italiani che da inizio anno a oggi si sono avvicinati per la prima volta all'e-commerce. Almeno paragonando queste cifre con quelle del 2019, che aveva visto, da gennaio a maggio, 700.000 nuovi consumatori on line: "si tratta della crescita organica che il mercato e-commerce si aspettava anche nei primi quattro mesi del 2020, se non fossero subentrati la crisi del coronavirus e il conseguente lockdown", recita una nota del consorzio digitale.
Inoltre, da un’analisi Netcomm su 280 insegne circa (46.000 punti vendita) di differenti settori, è il 79% ad avere un canale e-commerce attivo, anche se solo il 37% è abilitato al ritiro o alla restituzione in negozio di prodotti acquistati su internet.
I dati sono stati diffusi nel corso della prima giornata del Netcomm Forum Live (che si svolge on line - l'evento in sala è previsto - se sarà possibile - per il 15 luglio) e hanno delineato i settori in cui l'e-commerce è cresciuto di più: in un rilevamento da fine febbraio a metà aprile, è stato osservato un vero e proprio boom per i prodotti dedicati alla cura degli animali domestici (+154%), cibi, freschi o confezionati (+130%), articoli per la casa (+126%) e per la persona (+93).
“A cambiare in tempi record", ha detto Roberto Liscia, presidente di Netcomm, "sono state soprattutto le modalità di spedizione e di consegna. Il click & collect, cioè la possibilità di ordinare on line un prodotto e di ritirarlo in negozio da parte del cliente, ha registrato una crescita del +349%: ci aspettiamo che questa, nei prossimi mesi, diventi un’abitudine sempre più consolidata, poiché consente flessibilità, adattamento alle esigenze di mobilità e, soprattutto, distanziamento sociale. Un modello che ha preso piede in Italia in questi quasi due mesi di lockdown è il proximity commerce, che permette l'integrazione tra i grandi player del commercio elettronico e i piccoli negozianti che, grazie alla logistica e alle piattaforme di delivery, possono raggiungere i clienti residenti nelle zone limitrofe. Si tratta di un servizio che ha raggiunto cittadine e piccoli centri abitati che fino a poche settimane fa non avrebbero immaginato di poterne beneficiare e difficilmente i consumatori rinunceranno a questa comoda pratica”.
Intanto, si aggiungono aziende – anche con un bel numero di primavere alle spalle - che aprono il canale e-commerce. E' il caso di Vitavigor, azienda della famiglia Bigiogera, specializzata in grissini da tre generazioni. L'impresa, fondata nel 1958 alla Bicocca dal scior Giusepp e conosciuta per il suo El super grissin de Milan, ha comunicato (proprio mentre si svolgeva il Netcomm Forum, ma questo è casuale) il suo sbarco nel commercio elettronico, in collaborazione con la piattaforma Japal.
L'operazione, spiegano da Vitavigor, era già stata programmata da tempo, ma l'emergenza sanitaria ha convinto l'azienda a premere sull'acceleratore. Fra le misure decise dall'impresa, le consegne gratuite a partire da una spesa di 49 euro e sconti comunicati anche dai canali social.
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