Lavoro da casa, che mal di schiena...
Una specialista suggerisce alcuni accorgimenti per evitare i dolori da remote working
Pubblicato il 20 maggio 2020 da redazione

Il remote working può avere i suoi svantaggi. Anche sul corpo. Lavorare in un ambiente che non è stato progettato per un utilizzo professionale (per esempio, con sedie non ergonomiche o tavolo troppo basso) può infatti accentuare i dolori di schiena o al collo già ampiamente diffusi per l'utilizzo massivo dei telefonini. Soprattutto tra i millennials.
Il trend, come spesso accade ai nostri tempi, è stato evidenziato sui social network da molte persone che, in questi mesi, hanno lavorato esclusivamente dalla loro abitazione: su Instagram, l'hashtag #Backpain (mal di schiena) ha finora superato il milione di citazioni, mentre #Teckneck (collo plasmato dalla postura caratteristica di chi piega spesso la testa) è andato oltre quota 12.000.
Secondo una ricerca dell'agenzia di marketing Espresso Communication, la lombalgia colpisce il 52% dei lavoratori da remoto, spesso a causa di posture scorrette su sedie; il 24% è invece colpito da crisi vagali (cioè quelle che interessano il decimo paio di nervi cranici, detto – appunto – nervo vago), accompagnate da senso di nausea, spossatezza e vertigini; infine, il 20% soffre di cervicalgie (il disturbo che impropriamente viene definito "cervicale"), con intorpidimento e formicolio al collo.
Il motivo di questi disturbi, spiega Angela Amodio, fisioterapista specializzata in neuroriabilitazione, doipende un buona parte dalla postura, cioè dal "rimanere seduti per ore e ore in una posizione scorretta". Attenzione anche alla "salute oculare: durante lo smart working lo schermo va tenuto all’altezza degli occhi per evitare ulteriori problematiche alla vista"
La dottoressa Amodio suggerisce alcuni rimedi contro i dolori da remote working: fare una pausa almeno ogni 30 minuti e muoversi in giro per la casa (evita la stasi muscolare e rimette in moto la circolazione sanguigna); lavorare su una sedia adeguata al tratto lombare, per evitare posture scorrette (in assenza di una sedia ergonomica, dotarsi di cuscini o rialzi per allineare le vertebre); allineare lo schermo del computer alla stessa altezza degli occhi (per evitare disturbi astenopici e rigidità nel tratto cervicale); effettuare esercizi dinamici di mobilità (l'allenamento "da scrivania”, alzando le braccia o effettuando squat); ritagliarsi uno spazio di lavoro adeguato, lavorando seduti con le braccia appoggiate sulla scrivania e polsi diistanziati (no al lavoro su poltrone o letto); mantenere un regime alimentare equilibrato, che prediliga fibre, frutta e verdura, per combattere la sedentarietà prolungata e il rischio di aumentare di peso; mantenere ritmi e orari regolari, creando una routine; bere spesso, per regolare la temperatura corporea, favorire la digestione ed eliminare tossine in eccesso.
E a fine giornata, riposare bene e con la giusta postura a letto (supini con un cuscino sotto le gambe o di fianco con un cuscino tra le gambe).
Per chi poi ha gli apparecchi in casa, il consiglio della specialista è di sottoporsi a sessioni di laserterapia.
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