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Tecnologie per assicurazioni e banche

“Banche e fintech? Sono complementari”

29 Ottobre 2021

E’ il messaggio emerso dal Fintech Day, organizzato dal Sole 24 Ore e dall’H-Farm College

L’open banking aumenta la concorrenza. E spinge istituti di credito e fintech a trovare percorsi comuni e strategie di collaborazione, anche in ragione della loro natura complementare. 
Questo uno dei temi emersi nel corso del Fintech Day, tenutosi oggi in streaming e organizzato dal Sole 24 Ore e dall’H-Farm College.

 

La cooperazione possibile

Il concetto è stato introdotto da Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi. “L’innovazione finanziaria”, ha affermato, “non è nuova nel sistema bancario. Oggi però è nuova la velocità esponenziale dei cambiamenti, soprattutto nel settore dei pagamenti. Ed è entrato in gioco anche il quadro delle regole europee”.
Regole che, secondo Sabatini, “consentono, dove il cliente lo autorizza, l’accesso ai dati del conto bancario a soggetti terzi che fanno un uso economico per servizi innovativi, cioè l’open banking. Questo processo porta allo sviluppo di nuovi competitori – e qui parliamo di fintech e della cooperazione con le banche”.

Questi due settori, ha proseguito Sabatini, “hanno un’area di cooperazione ampia con caratteristiche complementari: le banche hanno capitali e base clientela, ma minore flessibilità. Le fintech invece sono flessibili e hanno un’organizzazione, ma non hanno gli elementi delle banche. Quindi c’è cooperazione”.
“Non c’è incompatibilità”, ha ribadito Corrado Passera, amministratore delegato e fondatore di Illimity. “Il meglio viene da proprio dalla combinazione banche-fintech. Qui il tema è più di competenze”, che si devono avere “in casa di altri settori. In Illimity i nostri collaboratori arrivano da 203 aziende di 17 settori diversi. Nel nuovo mondo del credito la tecnologia può sostituire la dimensione”.
Poi, ha proseguito, “c’è il ruolo del cloud come abilitatore formidabile: anche per le banche medio piccole che siano disponibili ad accogliere l’innovazione, c’è la possibilità di sostenibilità e ruolo nel mercato dei servizi finanziari. C’è poi la questione che i sistemi informativi tradizionali vanno sostituiti. Con nuovi servizi, i benefici possono arrivare anche al 90%-95% e questo dovrebbe dare il coraggio di mettere in parallelo al sistema tradizionale anche quello nuovo. Infine devo dire che l’innovazione in banca è solo all’inizio, è solo l’antipasto, abbiamo davanti a noi una innovazione impensabile, guai a pensare che l’innovazione è arrivata e terminata, c’è una nuova era servizi bancari”.

 

La banca si farà fintech. O quasi

Non solo collaborazione e complementarietà, ma anche emulazione. Secondo Massimiliano Colangelo, financial services lead di Accenture Italia, “le banche saranno chiamate ad adottare modelli di business non lineari e più adattativi, che potranno mutuare proprio dal mondo fintech”.
Si tratta, ha affermato, “di modelli stimolati da un lato dalla disaggregazione dei prodotti, dall’altro da una progressiva frammentazione della catena del valore. Uno scenario in cui i player del settore dovranno affrontare la sfida di consolidare il proprio ruolo all’interno dell’ecosistema. Facendo leva sull’utilizzo strategico dei dati e sulla creazione di piattaforme aperte in grado di abilitare nuovi network di partnership”.

 

I rischi per la stabilità? Contenuti. Ma…

L’innovazione finanziaria non sarà nuova, come ha ricordato Sabatini, ma galoppa. E non si limita al mondo fintech, ma anche altri ambiti. Esempio: i crypto asset, e i loro effetti sulla stabilità.
In questo senso, ha affermato Fabio Natalucci, vicedirettore del dipartimento mercati del Fondo Monetario Internazionale, i rischi “ancora non sono sistemici, ma vanno monitorati perché ci sono implicazioni a livello globale e perché la struttura operativa e di regolamentazione sembra essere inadeguata in molte giurisdizioni”.
Natalucci si è riferito a rischi “operativi, di cyber, governance, integrità finanziaria, attività cross border, protezione degli investitori e finanza decentralizzata. E poi di quelli legati alle stablecoin“.
Tutti questi pericoli possono affiancarsi a quelli (che, ancora una volta, “bisogna monitorare”) provenienti dagli effetti collaterali delle politiche monetarie di bilancio provenienti dalla crisi Covid. Per ora, anche in questo ambito, i rischi alla stabilità finanziaria sono contenuti. Ma non bisogna abbassare la guardia.

 

Foto di Ann H da Pexels

 

 

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