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Tecnologie per assicurazioni e banche

Consumerismo No Profit: “troppo care le carte di credito”

13 Agosto 2021

Secondo l’associazione, gestirle costa fino a 85 euro l’anno

 

Quanto costa gestire una carta di credito? Secondo Consumerismo No Profit, fino a 85 euro l’anno “tra canoni, costi di attivazione e gli altri balzelli”, con una spesa media che è aumentata dell’8,5% nell’ultimo biennio.

Non solo canone

“Oggi”, recita una nota dell’associazione, “sulle carte di credito banche e società finanziarie applicano un canone mensile che va da un minimo di zero a un massimo di 6,30 euro”, a seconda del tipo di prodotto utilizzato. Spesso, però, la card è gratuita “solo per il primo anno di emissione”, prosegue il comunicato, “mentre per i successivi periodi viene applicato un costo, aggiornato di anno in anno. A questa spesa si aggiungono i costi di attivazione ed emissione della carta, che possono raggiungere i 10 euro. Quando poi si effettua un prelievo con carta di credito presso gli sportelli Atm si va incontro a salate commissioni pari al 4%, che raggiungono addirittura il 5,2% in caso di prelievi all’interno di un paese extra Ue. A queste spese occorre poi aggiungere i costi per blocco o sostituzione della carta in caso di furto o smarrimento, quelli di ricarica per le carte prepagate, invio dell’estratto conto cartaceo, commissioni di cambio valuta applicate nei casi di pagamenti effettuati all’estero e via dicendo”.

Bancomat

Meno caro, ma comunque non a buon mercato, il bancomat, il cui canone annuale “può anche arrivare a 45 euro; inoltre, se si decide di prelevare da uno sportello Atm diverso da quello della banca presso la quale si ha il conto, la commissione su ogni prelievo di 1,83 euro”.

 

Stangata cashless

Con queste premesse, dice Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo no profit, “il piano del governo per disincentivare i pagamenti in contanti rischia di tradursi in una stangata per i consumatori, mentre il bonus Pos recentemente varato dall’esecutivo va a unico vantaggio dei negozianti e non risolve il problema degli eccessivi costi di carte di credito e bancomat. Una beffa per gli utenti che da un lato sono spinti a eseguire pagamenti elettronici, dall’altro devono affrontare costi crescenti per carte e bancomat, quando invece denaro elettronico e contanti dovrebbe coesistere all’interno del mercato. Chiediamo a Bankitalia e ministero dell’Economia”, conclude Gabriele, “di intervenire per creare una infrastruttura che abbatta le commissioni interbancarie sui pagamenti elettronici, e azzeri balzelli e costi assurdi applicati dalle banche su carte di credito e bancomat”.

Enrico Levaggi

Foto di mohamed Hassan da Pixabay

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