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Organizzazione digitale troppo complessa? Attenzione ai rischi

16 Aprile 2025

Secondo Karine Picard (ServiceNow) il proliferare di app e strumenti informatici può impedire all’azienda di ottenere benefici dall’It. Specialmente quando si inteoduce l’intelligenza artificiale

Karine Picard
Karine Picard

 

Quando la trasformazione digitale crea complessità, si possono creare problemi. E annullare i benefici attesi. Lo afferma Karine Picard, chief operating officer Emea di ServiceNow. “Secondo Gartner, “in media, solo il 48% delle iniziative digitali raggiunge o supera gli obiettivi di risultato previsti dall’azienda”. Le strategie per introdurre nuove tecnologie possono creare rapidamente un ecosistema digitale complesso, che impedisce all’impresa di ottenere i benefici previsti”, afferma la manager.
“Il Saas Management Index Report di Zylo”, prosegue Karine Picard, osserva che “un’organizzazione media ha uno stack di 269 app. Un ampio portafoglio di strumenti può portare a team isolati, scarsa governance del software e dati disconnessi. Aggiungere ulteriore tecnologia a questo mix è impegnativo e può portare a ulteriore complessità. Quando le organizzazioni adottano l’intelligenza artificiale, poi, rischiano di trasformare la complessità in caos”. Insomma: si rischia di vanificare gli investimenti e di rallentare il lavoro.

 

I nuovi tuttologi

Oggi, dice Karine Picard, l’information technology “deve essere allineata alla strategia di business complessiva. Secondo una ricerca ServiceNow sulla leadership It, oggi il 67% dei responsabili afferma di essere più concentrato sulla strategia e sulla visione di business rispetto al passato. Man mano che la tecnologia pervade sempre più i processi, i chief information officer si stanno trasformando in chief everything officer”. I nuovi tuttologi.
I cio “devono garantire che tutti gli elementi della trasformazione digitale siano in linea con gli obiettivi più ampi dell’organizzazione. E la gestione strategica del portafoglio aiuta a strutturare le priorità del team It, per riflettere gli obiettivi a livello aziendale”, ricorda la coo Emea di ServiceNow.
“I leader It possono anche aiutare a orientare la strategia aziendale”.

 

Visibilità delle procedure

Quasi tutti i progetti tecnologici, prosegue Karine Picard, “coinvolgono anche tecnologie e processi legacy. Trasformare con successo un servizio richiede una chiara visibilità di ciò che c’è dietro: l’architettura, quali applicazioni utilizza e il modo in cui i dati fluiscono nell’ecosistema digitale. Una mappatura approfondita rende più semplice impostare una strategia e ottenere il risultato desiderato. Una maggiore comprensione può anche migliorare le operazioni di servizio. Comprendere rapidamente l’impatto dei problemi rende il processo di riparazione più fluido”.

 

Tecnologia umana

“Processi e tecnologia”, sottolinea la manager, “sono solo due parti dell’ecosistema digitale. Il terzo sono le persone. Il successo di qualsiasi iniziativa dipende dall’efficacia con cui i team It collaborano con le altre funzioni all’interno dell’azienda. La collaborazione all’interno di un’organizzazione è fondamentale per mostrare valore e incoraggiare l’adozione della tecnologia”.
Promuovere il miglioramento delle competenze digitali “è importante anche per garantire che la tecnologia sia accessibile a tutti. La nostra ricerca sulla leadership tha rilevato che l’86% dei responsabili informatici svolge un ruolo guida o di primo piano nella creazione di conoscenze, contribuendo a migliorare l’alfabetizzazione tecnica tra i dipendenti”.

 

Semplificare

“La trasformazione”, conclude Karine Picard, “avviene sempre in un contesto complesso. Per questo, quando si introduce l’intelligenza artificiale è fondamentale semplificare l’ecosistema digitale. Il processo di consolidamento deve avvenire parallelamente alla valutazione di dove l’Ia può aggiungere il massimo valore, attraverso aumenti di produttività o risparmi sui costi. Solo allineandosi agli obiettivi aziendali, acquisendo una reale visibilità sul panorama tecnologico e lavorando a stretto contatto con le persone, è possibile domare il caos”.

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