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Tecnologie per assicurazioni e banche

Qonto punta sulla nota spese digitale

29 Dicembre 2021

La società fondata nel 2017 ha introdotto la possibilità di scegliere conti multiutente con accessi differenziati, per rendere automatica la gestione del pié di lista. Il country manager Mariano Spalletti ci ha spiegato come funziona

Mariano Spalletti

 

E’ nata nel 2017 in Francia. E ora opera, oltre che da Parigi, anche dalle sedi di Milano, Barcellona e Berlino. Si tratta di Qonto, istituto di pagamento per Pmi e professionisti fondato da Alexandre Prot e Steve Anavi, che prima di inventare questa fintech erano essi stessi imprenditori.
“Proprio nei rapporti intercorsi con gli istituti di credito”, ricorda il country manager Mariano Spalletti. ” i due fondatori avevano maturato un’idea: che i servizi bancari a disposizione delle aziende non fossero per nulla adeguati alle loro esigenze. Soprattutto nel segmento b2b, dove le funzionalità a disposizione, secondo la loro esperienza, non erano adeguate ai bisogni reali degli imprenditori. I due fondatori di Qonto hanno cercato quindi di sviluppare un servizio proprio basato su queste osservazioni”.

Domanda. Un servizio che offre conti correnti. Anche se voi non siete una banca.

Mariano Spalletti. No, non abbiamo una licenza bancaria, per nostra scelta. Quindi non eroghiamo crediti, almeno non in prima persona. Offriamo infatti prestiti in partnership con October, che rende disponibili ai nostri clienti (quelli giudicati idonei) finanziamenti fino a 60.000 euro ad azienda (30.000 per due anni). L’importo viene bonificato in quattro giorni lavorativi, mentre gli interessi applicati dipendono dal profilo di rischio.

Domanda. In che cosa vi differenziate dalle banche tradizionali, credito a parte?

Mariano Spalletti. In quattro caratteristiche. A cominciare dall’apertura del conto: negli istituti di credito è abbastanza comune che l’operazione debba essere svolta in filiale, mentre noi la prevediamo completamente on line. Poi il nostro orientamento all’operatività via mobile. In terzo luogo, il customer service, che promette una risposta alle e-mail in una media di 15 minuti.

Domanda. Il servizio è svolto principalmente via posta elettronica?

Mariano Spalletti. L’e-mail, insieme alla chat, è il canale principale per relazionarsi con la nostra assistenza: funzionano entrambe sette giorni su sette dalle 8 alle 20. Però sono anche a disposizione anche altri mezzi: i social network e, per i clienti di alta fascia, anche il telefono, disponibile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 17. Però i nostri servizi sono in costante trasformazione: per questo motivo puntiamo ad allargare questi orari.

Domanda. Manca la quarta caratteristica.

Mariano Spalletti. Si tratta delle funzionalità pensate per il segmento business e la digitalizzazione delle attività contabili. Per esempio, diamo la possibilità di aprire un conto multiutente, per impostare diverse tipologie di accesso e permessi a seconda di chi lo utilizza. E di eliminare le note spese con carte per i dipendenti, rendendole automatiche e digitalizzandole.

Domanda. In che senso?

Mariano Spalletti. Nel senso che le nostre carte di debito aziendali, collegate al conto, possono essere utilizzate da più persone, ognuna con un limite di spesa impostato dall’azienda. In questo caso, ogni movimento è già rendicontato e viene così eliminata l’esigenza di compilare note spese. Operazioni che spesso obbligano il dipendente a perdere molto tempo. I nostri software sono stati elaborati anche per consentire l’impostazione di limiti di spesa “settoriali” e di definire budget per diverse aree di business, con il compito di facilitare la gestione delle spese dei diversi team aziendali. Offriamo la possibilità di accesso anche al commercialista, con la possibilità di integrare il software contabilità dell’azienda con quello del consulente. Per non obbligarlo a richiedere estratti conto anche per spese minime, come il caffè o il biglietto del tram. Questi servizi provengono proprio dalla storia personale dei due fondatori, che hanno voluto identificare le funzionalità di cui, da imprenditori, avevano sentito la mancanza.

Domanda. Lo hanno fatto subito, al momento della fondazione?

Mariano Spalletti. No, inizialmente sono partiti con carte di debito e conti. Poi hanno iniziato a puntare su offerte che potessero fare dei nostri servizi un rapporto non solo complementare, ma anche sostitutivo di quello bancario. Così, sono nati anche servizi specifici per i vari mercati: per esempio, noi abbiamo lanciato l’Iban italiano, la compilazione dell’F24 e alcune funzionalità per microimprese e freelance. Per rispondere alla sua domanda, i servizi di expense management (la gestione delle note spese, ndr) sono nati l’anno scorso.

Domanda. Chi può aprire un conto con voi?

Mariano Spalletti. I nostri servizi sono aperti ad aziende di ogni dimensione, professionisti e freelance.

Domanda. Come si ricaricano?

Mariano Spalletti. Via bonifico.

Domanda. Quanto costano?

Mariano Spalletti. Dipende dal piano scelto dall’azienda. L’offerta si divide in due gruppi: il primo comprende le formule che possono essere utilizzati da una sola persona, il secondo quelli multiutente.

Domanda. Partiamo dal primo gruppo.

Mariano Spalletti. E’ composto da tre piani: Basic (9 euro al mese), Smart (19) e Premium (39). Tutti hanno una carta fisica debito inclusa e, a eccezione del primo, card virtuali illimitate; cambia inoltre il numero di bonifici gratuiti (rispettivamente 30, 60 e 100) e alcune funzionalità di assistenza (la versione Premium offre servizi prioritari). La caratteristica di questo pacchetto è la gestione contabile per un conto gestito da una sola persona. E cioè il titolare.

Domanda. I piani multiutente invece…

Mariano Spalletti. Anche in questo caso le opzioni sono tre: Essential (29 euro al mese, due accessi, due carte, cinque Iban e cento bonifici gratuiti), Business (99 euro al mese, cinque carte e cinque accessi, dieci Iban e 500 bonifici gratuiti) ed Enterprise (249 euro al mese, dieci accessi, dieci carte, Iban illimitati e 1.000 bonifici gratuiti). I piani multiutente sono le offerte di cui parlavo prima: quelle, cioè, in cui l’azienda può creare profili per dipendenti, collaboratori e commercialista, ognuno con una sua gerarchia di utilizzo e di controllo dei dati e con carte di debito nominative. E’ ovviamente il titolare del conto a decidere “chi può fare cosa”. C’è anche la possibilità di concedere l’utilizzo una tantum a collaboratori occasionali: a questo proposito abbiamo anche introdotto le carte usa e getta. In Italia il servizio ha già raggiunto un transato di 300 milioni di euro il primo anno e di tre miliardi entro il secondo.

Domanda. Che servizi abbinati ai vostri conti, oltre alla gestione delle spese?

Mariano Spalletti. Stiamo sviluppando la nostra offerta anche tramite partnership. Come quella, di cui abbiamo già parlato, con October, relativa al credito alle aziende clienti. Abbiamo stretto anche altre collaborazioni. Come quella con il broker digitale Yolo, che fornisce ai nostri clienti polizze di tutela legale e cyber security. O quella con il servizio di consulenza legale digitale LexDo.it, per facilitare la creazione di imprese, l’apertura di partite iva e via dicendo. O ancora, la collaborazione con la società di pagamenti elettronici Satispay, per accreditare, il giorno successivo, le transazioni ricevute attraverso quel canale nel proprio conto.

Domanda. Prevedete anche di aprire negozi fisici?

Mariano Spalletti. Il tema è molto interessante ma per ora preferiamo rimanere solo virtuali. La pandemia ha obbligato molti consumatori ad acquisire una maturità digitale, e non riteniamo di dover impegnare tempo e denaro per un percorso inverso.

Domanda. Però l’all digital vi potrebbe precludere i meno giovani. O no?

Mariano Spalletti. Guardi, potrà sembrare sorprendente, ma il 70% dei nostri clienti ha più di 40 anni. Le dico anche un’altra cosa: dai dati in nostro possesso, la propensione ad aprire un conto on line dipende più dall’età dell’azienda che da quella dell’imprenditore. E’ un tema di legacy aziendale, più che di volontà o di semplice propensione al digitale.

Domanda. Utilizzate anche l’intelligenza artificiale?

Mariano Spalletti. Sì, nella fase di analisi dei dati. quando si acquisisce il cliente, ma anche in tempi successivi. Oppure quando qualcuno (non necessariamente un cliente) fa commenti all’esterno. In questi casi, l’intelligenza artificiale è utile per acquisire le informazioni, opinioni o recensioni su di noi. E utilizzare queste informazioni anche per sviluppare nuovi prodotti.

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