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Ransomware, il pericolo viene (anche) dalle app

12 Maggio 2023

Nel 2022, quasi il 43% di questi attacchi è partito sfruttando le applicazioni rivolte al pubblico. Lo afferma un rapporto di Kaspersky

sicurezza ransomware

 

Nel 2022, quasi il 43% degli attacchi ransomware è partito sfruttando le app rivolte al pubblico, il 24% da informazioni provenienti da account compromessi e il 12% da messaggi dannosi di posta elettronica. Lo rivela lo studio It Security Economics di Kaspersky, secondo cui nel 2022 più del 40% delle aziende è stata vittima di almeno uno di questi attacchi.
“I continui problemi di sicurezza legati a password, vulnerabilità del software e ingegneria sociale diventano i vettori di accesso iniziali per i cibercriminali e offrono infinite possibilità di perpetrare attività di ransomware“, ha commentato Konstantin Sapronov, head of global emergency response team di Kaspersky.
“Per ridurre al minimo il potenziale di queste attività, è importante che le aziende impostino e controllino una policy delle password, la gestione delle patch, la sensibilizzazione dei dipendenti e l’adozione di regolari misure anti phishing“.

 

Come prevenire gli attacchi ransomware

Più nel dettaglio, gli esperti della società di sicurezza consigliano alcune misure di protezione. Prima di tutto, effettuare regolarmente i backup del sistema e immagazzinare i dati su dispositivi non collegati alla rete It aziendale. Poi, aggiornare il sistema operativo o il software dell’impresa. Ancora, scegliere password sicure per i servizi aziendali e l’autenticazione a più fattori per quelli remoti; formare i dipendenti sui rischi per la sicurezza che potrebbero incontrare (e-mail di phishing, siti web non sicuri, software scaricati da fonti non ufficiali); bloccare gli attacchi nelle fasi iniziali; ottimizzare l’utilizzo degli strumenti di sicurezza informatica con soluzioni di extended detection and response.

 

Immagine di Miguel Calata da Pixabay

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