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Tecnologie per assicurazioni e banche

“Trading on line: attenti alle frodi”

10 Agosto 2023

A lanciare l’allarme i relatori di un convegno che si è svolto a Lignano, nell’ambito dell’appuntamento annuale Economia sotto l’Ombrellone 2023. I consigli per non farsi truffare

frodi

Sono in continuo aumento le frodi nelle piattaforme di trading on line. E’ questo l’allarme lanciato ieri nel corso di Cybersecurity e affidabilità degli investimenti, primo incontro di Economia sotto l’Ombrellone 2023, kermesse in corso a Lignano Pineta.
In particolare, ha affermato Barbara Puschiasis, avvocato e presidente di Consumatori Attivi, “secondo i dati della polizia postale, nel 2021 gli investitori italiani hanno visto andare in fumo a seguito di truffe sulle piattaforme di trading on line circa 46,6 milioni di euro che nel 2022 sono diventati 93,3. E queste sono solo le cifre che derivano dalle segnalazioni di chi trova il coraggio di denunciare, ma si stima che siano molte di più le persone che, per vergogna o per paura, non lo fanno”. Così molte frodi restano escluse dalle statistiche.
Colpa anche della pandemia e della sfiducia nelle banche, ha sostenuto la dirigente dell’associazione consumerista: “quando i consumatori, trovandosi chiusi in casa, delusi e sfiduciati dai tanti scandali bancari degli ultimi anni e attratti dal moltiplicarsi delle piattaforme di trading, si sono lasciati abbindolare perdendo cifre in alcuni casi davvero molto ingenti”.

 

Manca la cultura finanziaria

Le frodi trovano terreno fertile “nella drammatica mancanza di cultura finanziaria nel nostro paese”, ha detto Mario Fumei, consulente finanziario, private banker e ceo di Forservice. “Si continua a pensare che il “fai da te” possa essere un modo di affrontare la finanza, senza rendersi conto che senza adeguata conoscenza e preparazione può diventare molto pericoloso. Lo era già quando non esisteva il trading on line. E lo diventa tanto più ai giorni nostri quando si moltiplicano su internet proposte, spesso truffaldine. Queste propongono mirabolanti guadagni in pochi giorni che neanche il miglior gestore del mondo sarebbe in grado di realizzare. Se ci fosse maggiore cultura finanziaria e, di conseguenza, capacità di informarsi, per esempio consultando semplicemente il sito della Consob, sicuramente avremo meno casi di persone truffate. Non si capisce”, ha affermato Fiumei, “perché per comprare un’auto gli italiani girino mediamente quattro o cinque concessionari, mentre per investire i propri soldi si affidino spesso alla prima proposta che trovano, senza accertarsi della sua serietà”.
Quindi? Quindi attenzione. Attenzione prima di tutto alla liceità della piattaforma di trading scelta, sottolineano i relatori: se molte, infatti, sono lecite e autorizzate a operare, altre non lo sono. Le autorità, è vero, hanno chiuso 872 siti truffaldini dal 2019, ma spesso lo fanno dopo una segnalazione da parte di cittadini vittime di frodi o associazioni di consumatori.

 

Tecnologia: la sappiamo davvero utilizzare?

Oltre alla carente cultura in ambito finanziario, gli utenti evidenziano spesso lacune nella conoscenza della tecnologia. “Gran parte dei consumatori e investitori che la utilizzano spesso inconsapevolmente”, ha detto Manuel Cacitti, amministratore di Karmasec, “pensano di saperla dominare, ma in realtà ne sono dominati. Oggi, ha aggiunto, “utilizziamo tecnologie abilitanti che ci permettono di accedere alle piattaforme di trading on line (lecite e non) in maniera molto semplice. Ma spesso l’utente ha una scarsa percezione del reale, perché non ha sufficienti competenze e conoscenze. Si sviluppa, così, un fenomeno simile a quello del gioco on line, per cui si perde spesso la consapevolezza che dietro quei “numeri digitali” che vediamo sullo schermo del nostro pc o, peggio dello smartphone, c’è in realtà il nostro conto corrente. Sul quale, poi, improvvisamente “scopriamo” le perdite quando andiamo in banca. Si sviluppano, poi, anche fenomeni di vera e propria dipendenza con persone che passano tutto il giorno (o quasi) sulla app di trading a comprare e vendere azioni e obbligazioni senza spesso avere contezza di cosa stiano facendo realmente”.
Sia dal lato finanziario, sia da quello tecnologico, hanno aggiunto i relatori, occorre introdurre piani di formazione per la cittadinanza, a iniziare dalla scuola. E lavorare sul linguaggio, che di solito contiene troppi tecnicismi e anglicismi inutili. E questo, certamente, non aiuta.

 

Gli altri appuntamenti

Dopo il convegno sulle piattaforme di trading, il ciclo di conferenze Economia sotto l’ombrellone – organizzata da Eo Ipso con il patrocinio del comune di Lignano Sabbiadoro – proseguirà con Presente e futuro del trasporto pubblico regionale (16 agosto), Le agroenergie: occasioni, difficoltà e prospettive per le aziende agricole (23 agosto) e Le comunità energetiche. L’esempio di Lignano e le opportunità per i privati (30 agosto).

 

Foto di Mohamed Hassan da Pixabay

 

 

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