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Tecnologie per assicurazioni e banche

“Così l’open banking può aiutare a ridurre le emissioni”

15 Novembre 2021

Secondo Marie Johansson, country manager di Tink, l’analisi dei dati dei clienti può evidenziare (e correggere) il loro impatto sull’ambiente

Marie Johansson

 

Il mondo finanziario ha un ruolo importante nella campagna per ridurre le emissioni di carbonio. E l’open banking potrebbe rivelarsi un prezioso alleato verso questo obiettivo. Ad affermarlo è Marie Johansson, country manager di Tink, puntualizzando che il settore “gestisce molti dati e, potenzialmente, grandi quantità di informazioni”.
L’anno scorso, sostiene la manager, “l’Eba ha registrato 101,6 miliardi di transazioni derivanti da carte di credito e debito nella zona euro. Il dato offre interessanti spunti di riflessione e fa capire in che misura – al di là dell’impatto che possono avere i nostri investimenti – le banche abbiano la possibilità di offrire supporto relativamente a ciò che riguarda le nostre spese. I conti correnti, infatti, sono una fonte di informazione quotidiana: anche attraverso una singola transazione, è possibile ricavare un’enorme quantità di dati relativi all’importo speso per l’energia, i viaggi o lo shopping. Aggregando, categorizzando e analizzando miliardi di transazioni, quindi, l’open banking può permettere alle istituzioni finanziarie di dare significato ai dati dei propri clienti”.
Varie aziende di settore, prosegue Marie Johansson, “stanno collegando l’analisi dell’impronta di carbonio ai modelli di spesa attuali e futuri. Così facendo, banche e fintech – in collaborazione con le piattaforme di open banking – possono mostrare ai clienti e alle imprese come la propria spesa abbia un impatto diretto sull’ambiente. Dare senso ai propri dati di spesa può aiutare le aziende e i consumatori a comprendere il proprio impatto ambientale e agire di conseguenza, modificando i propri comportamenti. Sfruttando l’open banking, infatti, le banche stanno diventando parte di questo cambiamento. Motivo per cui è essenziale incentivare collaborazioni intersettoriali e partnership tra banche e fintech. Lavorare insieme”, conclude la country manager di Tink, “permetterà loro di costruire servizi che utilizzano i dati delle transazioni per potenziare le decisioni quotidiane di ogni individuo, e quindi ridurre le emissioni di carbonio. Una corretta informazione, in fondo, è il primo passo per mirare ad un reale cambiamento”.

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