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Tecnologie per assicurazioni e banche

Salgono i pagamenti con carte

26 Settembre 2023

Ma diminuisce il numero di strumenti attivi. Lo afferma l’osservatorio realizzato da Assofin, Ipsos e Nomisma con il contributo di Crif. Che dice anche…

pagamenti con carte

 

Sale di oltre il 20% l’importo transato con carte di pagamento, mentre l’utilizzo del contante diminuisce gradualmente. Ma il numero di card attive continua a calare, confermando il trend avviato fra il 2019 e il 2020. Lo evidenzia la 21° edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments, realizzato da Assofin, Ipsos e Nomisma con il contributo di Crif.
Il balzo degli strumenti elettronici di pagamento dipende da vari fattori, primo tra tutti la piena ripresa delle attività e dei servizi di intrattenimento dopo la pandemia, che ha portato il numero di transazioni non in contanti al +16%. Percentuale che sale al 21% se si considerano solo quelli con le carte di credito, debito e prepagate.

 

Le carte

In particolare, nel 2022, erano 13,4 milioni le carte di credito attive in territorio italiano, con pagamenti effettuati pari a oltre 101 miliardi di euro (+20%). In aumento anche la media transata, a circa 66 euro.
Ancora maggiore l’incremento delle carte di debito, con un +25.1% di operazioni effettuate e importi transati a quasi 225 miliardi di euro. A +18,7%, invece, le operazioni con le prepagate, trainate dall’e-commerce.
Le carte di credito opzione/rateali, hanno fatto crescere i flussi movimentati del 16,1%, anche se rallentano nel secondo semestre 2023 (+7,1%), con volumi che tornano in territorio negativo (-2,5%), anche a causa della crisi del credito al consumo.

 

La domanda

Come già anticipato, se i pagamenti con carte salgono, la domanda di questi strumenti – sia di credito, sia di debito – cala. Per le prime, però, cresce la spesa mensile dichiarata, mentre sono in continuo aumento i clienti che utilizzano regolarmente il contactless: nel primo semestre di quest’anno, il 33% dei titolari se ne serve più di sei volte al mese (25% nel 2022).
Secondo l’osservatorio, si sta stemperando il timore per l’inflazione, anche grazie alla ricerca di un equilibrio fra quantità e qualità: abbandonata l’austerità dei mesi precedenti, i consumatori, pur con molta attenzione, si concedono qualche spesa in più.

 

Alla ricerca di innovazione

Il trend si accompagna con un desiderio di innovazione nei pagamenti: sempre più popolari, per esempio, sono le transazioni via smartphone e app, ma anche l’open banking, ritenuto anche uno strumento che rende possibile tenere sotto controllo la propria situazione economica.
Sempre più popolare anche il sistema buy now pay later, che attualmente rappresenta il 5% dei pagamenti, ma che, si è affermato in sede di presentazione, ha la possibilità di superare i 3 miliardi di euro entro il 2026.
Tuttavia, in un contesto di tassi sempre più elevati, l’osservatorio esprime qualche dubbio su questo strumento inteso come servizio a se stante: meglio, si legge nel documento, offrirlo come funzionalità complementare, nell’ambito di un portafoglio più ampio.

 

Foto di Steve Buissinne da Pixabay

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