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Smart working: la solitudine dei dipendenti si può contrastare. In cinque mosse

17 Ottobre 2023

Secondo Tommaso Barone, consulente specializzato nei settori salute, ambiente e sicurezza, le imprese possono combattere l’isolamento dei dipendenti che lavorano da casa. Ecco come

Tommaso Barone
Tommaso Barone

 

Brutta storia, la solitudine. Anche sul lavoro. E quando è lo smart (o il remote) working ad acuirla, sono le aziende a dover trovare punti di equilibrio e dispensare alcuni consigli ai dipendenti.
Attenzione: non sempre è l’addio al retrogrado modello fatto di “ufficio tutti i giorni” e cartellini da timbrare all’ora spaccata, stile Fantozzi, l’unico colpevole dell’isolamento – a volte, ci si sente più soli in ufficio (specie se c’è ostilità con i colleghi) che a casa.
Ma, se non è confortato dalla presenza della famiglia, il dipendente da remoto può soffrire la mancanza di contatti umani (se non telefonicamente o via e-mail/chat) durante le ore del giorno.
“Lo smart working“, ha affermato a questo proposito Tommaso Barone, coach e consulente nei settori salute, ambiente e sicurezza, “ha rivoluzionato la nostra concezione tradizionale del lavoro, ma ha anche sollevato nuove sfide in termini di benessere e sicurezza dei dipendenti. Uno degli aspetti da non sottovalutare riguarda proprio l’isolamento sociale. Il lavoro da remoto può portare un senso di solitudine con effetti negativi sulla salute mentale dei dipendenti. Il supporto sociale e la comunicazione regolare sono fondamentali per mitigare questo problema”.

 

Cosa fare

Come fare, dunque, per affrontare e minimizzare gli effetti dell’isolamento sui lavoratori in smart working?
Barone ha identificato cinque possibili iniziative. A partire dall’organizzazione di sondaggi interni, per comprendere gli impatti dell’isolamento sul dipendente. Utile, secondo Barone, anche offrire un supporto psicologico, anche con una specifica terapia. Poi, la separazione chiara fra vita professionale e personale, da raggiungere anche promuovendo flessibilità oraria e incoraggiando le pause regolari (oltre a quelle già previste dalla legge).
Importante, per il consulente, anche la comunicazione e l’interazione tra colleghi, sia durante l’orario lavorativo, sia nel tempo libero. Quinto consiglio, fissare obiettivi aziendali di squadra, per incoraggiare il lavoro di gruppo.

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